In Italia 6 lavoratori domestici su 10 sarebbero in nero. In
valori assoluti, su 2 milioni di domestici complessivamente impiegati, 1,2
lavorerebbero senza contratto e senza tutele, comprese quelle assicurative
contro gli infortuni, contro gli 800mila regolarmente assunti.
Il settore del lavoro domestico vede una forte presenza di
occupati di origine immigrata. In particolare, è straniero il 71% dei
collaboratori domestici e familiari e il comparto impiega il 43,2% delle
lavoratrici straniere (dati Idos).
L’allarme per la prevalenza del “nero” nel lavoro domestico
arriva dagli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio statistico di
Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico,
costituita su iniziativa di Confedilizia nel 1983 per rappresentare e tutelare
la categoria delle famiglie che hanno alle proprie dipendenze collaboratori
domestici.
“Appare urgente – afferma l’Associazione – e ormai non più
rinviabile l’esigenza di introdurre nell’attuale panorama delle agevolazioni
fiscali la totale deducibilità del costo del lavoro domestico per far emergere
il ‘sommerso’ e garantire a tutti i lavoratori che oggi ne sono privi una giusta
copertura assicurativa. Solo con questa ‘pre-condizione’ si potrà parlare di
ulteriori benefici contributivi o assicurativi”.
A fine luglio 2019 Assindatcolf è stata ascoltata presso la
Commissione Lavoro della Camera dei Deputati per illustrare le specificità del
comparto domestico alla luce delle disposizioni contenute nella proposta di
legge n° 1266 concernente “Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81 ed altre disposizioni concernenti la vigilanza e la sicurezza sul lavoro,
nonché la prevenzione e assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali”.
Leggi la Memoria presentata da Assindatcolf presso la Camera
dei Deputati
Proposta di Legge n° 1266
Fonte: Cinformi
(6 agosto 2019)