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"Bangla" di Phaim Bhuiyan

Il film che racconta le nuove generazioni attraverso i loro occhi
Phaim Bhuiyan, giovane regista e attore italiano di origini bengalesi, è autore e protagonista di Bangla, film approdato nelle sale cinematografiche nel 2019. E chi meglio di una cosiddetta seconda generazione – o nuova generazione, come si autodefiniscono oggi i giovani con background migratorio – avrebbe potuto narrare le peripezie quotidiane di un ragazzo, come racconta ironicamente Phaim stesso, "50% bangla, 50% Italia e 100% Torpigna"? – e non è un caso che la vicenda abbia come sfondo il quartiere Torpignattara di Roma, il più multietnico e culturalmente vario della Capitale.

La forza del cinema, e di questo film in particolare, è la sua capacità di far immedesimare lo spettatore nei personaggi delle storie narrate, facendogli vivere stessi sentimenti e sensazioni, mettendolo finanche davanti a dubbi e contraddizioni che altrimenti non avrebbe mai provato. L'integrazione (o l'inclusione), infatti, ha due facce: quella della "comunità che integra" e quella di "chi viene integrato", ovvero il protagonista reale di questo processo, e noi troppo spesso ci soffermiamo solo sulla prima, dimenticandoci dell'altra altrettanto importante. Lo stesso accostare la parola "integrazione" a nuove generazioni (quindi a italiani con origine straniera) è fuorviante, ma è proprio di questo che parla il film: di come la società italiana vive questo periodo storico; o meglio, di come un ragazzo di nuova generazione vive la sua condizione in un Paese che solo ora sta vedendo crescere i suoi figli in una società multiculturale. E non mancano nel film le varie voci a incarnare le diverse posizioni, anche contrastanti, sul tema.

Sarà l'amore per la giovane romana Asia (interpretata da Carlotta Antonelli) a mettere in crisi Phaim. Che fare? Lasciarsi andare e deludere i genitori che avrebbero voluto per lui un matrimonio tradizionale con una ragazza originaria del Bangladesh o reprimere i propri sentimenti e impulsi? Partire per Londra con la famiglia o tenersi stretti amici, lavoro (fa lo steward in un museo), musica (ha una band) e amore? Una storia universale, raccontata con leggerezza, ironia e sensibilità.

Bangla è il film che ci mancava, lo sguardo delle nuove generazioni sulle nuove generazioni, un modo per essere protagonisti di una nuova narrazione che riesca a raccontare le sfumature di una contemporaneità sempre più complessa.