Arte migrante

L'arte dei migranti e l'arte che racconta i migranti

Se le definizioni dell'arte oscillano tra l'artificio, la vita e la natura, non risulta difficile collegare la migrazione all'arte: la migrazione è un fenomeno umano, che esiste da sempre, e per questo è soggetto e oggetto della rappresentazione artistica e culturale da parte dell'uomo stesso. Del resto, i due primi capolavori della letteratura che si studiano a scuola, l'Odissea e l'Eneide, non sono altro che il racconto di viaggi e migrazioni. Nel declinare il binomio arte e migranti è importante evidenziare due aspetti: da una parte la presenza e le attività di artisti stranieri in Italia, dall'altra il lavoro sull'inclusione dei cittadini stranieri nella fruizione del patrimonio culturale italiano. 

Gli artisti:

Gli artisti stranieri che vivono in Italia sono spesso arrivati attraverso le scuole e le accademie delle belle arti e hanno scelto di vivere in Italia per una migliore chance di successo e di vita rispetto ai propri paesi ma anche per l'attrazione che il Bel Paese ancora esercita su un artista.

Ma in molti casi il conteso migratorio entra a far parte delle opere come si può vedere dalle opere di Maria Rosa Jijon, artista originaria dell’Equador che vive e lavora a Roma. Uno dei suoi ultimi lavori lo spiega così: “Questo progetto artistico si chiama ‘It’s just a game’ dove la parola game in inglese significa sia gioco che preda di caccia. Il tema dei contesti migratori, della mobilità umana, dei confini e gli attraversamenti, dell’appartenenza/non appartenenza è qualcosa che fa parte del mio lavoro da sempre da quando ero studente straniera in Svezia a quando sono arrivata come migrante in Italia. E’ la mobilità che mi affascina in tutti i contesti sia territoriale che emotiva, sia fisica che psicologica.” 
(Nadia Angelucci, "Arte. It's just a game! Intervista a Maria Rosa Jijon", su Dazebaonews).

Alcuni strumenti utili per conocere gli artisti migranti in Italia sono: il database di artisti DOCVA (istituito da due associazioni culturali di Milano, Care of e Viafarini, nel 1991 sul modello del non profit americano con l'intento di favorire la crescita professionale di artisti e curatori, e di sensibilizzare il pubblico all'arte contemporanea); le Accademie di Belle Arti in Italia per capire quanti studenti non comunitari vengono a studiare in Italia, e il database dell'associazione GAI (giovani artisti italiani) che raggruppa miliaia di profili di operatori in tutte le arti visive e performative, uno sforzo di sistematizzazione e promozione messo in atto da una rete di Amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni) allo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca.           

Molti artisti sono stati inoltre scoperti e censiti dal lavoro di Alessandra Galletta con il suo "Vado a vivere in Italia", programma su Babel tv e rubrica su Flashart.

 

Patrimonio e inclusione culturale:

"Quale contributo può dare l’arte alla relazione tra soggetti provenienti da culture e civiltà lontane e profondamente diverse?" Questa la domanda posta dalla professoressa Anna Detheridge nell'introduzione al volume Arte, Patrimonio e intercultura, riflessioni e indagini sul diritto alla cittadinanza culturale (Milano 2013). Il volume realizzato dall'associazione Connecting Cultures, di cui la Detheridge è presidente, prende spunto da un convegno che si è svolto nel 2010 alla Triennale di Milano dal titolo "Lost in translation. Arte e intercultura" in cui si è presentato il Premio "Arte Patrimonio e diritti umani" con il quale si cerca di coniugare la vocazione pubblica dell'artista e la riflessione sull'intercultura e sul come l'arte interpreta la migrazione. Secondo la Detheridge le domande da fare agli artisti sull'intercultura sono "esiste davvero quell'esperanto del mondo dell'arte che i critici tendono a rincorrere così acriticamente? L'arte in occidente è sostenuta da una serie di presupposti ideologici che corrispondono ad un funzionamento dentro un'economia di mercato e un sistema di scambi sempre più problematico se si pensa all'arte sotto forma di veicolo di valori estetici ed etici e non esclusivamente quale prodotto. In questa epoca di globalizzazione e di costanti migrazioni il tema della differenza richiede da parte delle istituzioni culturali degli stati europei una consapevolezza maggiore, di quanto non vi sia attualmente, per quel repertorio dominante di effetti visivi e rappresentazioni stereotipate continuamente riprodotti". Quindi non solo proporre la 'nostra' storia a chi arriva in Italia, ma far entrare il cittadino straniero in una relazione con le istituzioni culturali, i musei, le scuole. "L’Inclusione culturale, la tutela del diritto alla cultura di una società plurale, non meno importante di quella del patrimonio" conclude la Detheridge.

Negli ultimi anni sempre più spesso si incontrano progetti che riguardano la cittadinanza culturale che, come ricorda la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, è un diritto fondamentale: 

Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.

Molti di questi progetti sono stati raccontati nel sito Patrimonio e Intercultura della Fondazione Ismu, che dal 2005 promuove iniziative che riguardano l'educazione al patrimonio come via per l'integrazione socio-culturale.

 

LINK UTILI

Arte migrante. Progetto nato nel 2012 con l'obiettivo di creare inclusione attraverso l'arte. Partecipano studenti, migranti, lavoratori e disoccupati. Negli anni il progetto si è esteso in tutta Italia.

Arte svelata. Sezione del sito in cui viene affrontato, attraverso opere d'arte, podcast ed eventi artistici, il tema del viaggio come scelta di riscatto da una vita precaria che comporta il lavoro nei campi.

Finestra sull'arte. Articolo a proposito dell'opera Barca Nostra dell'artista svizzero Christoph Büchel dedicata al tagico evento del 18 aprile 2015, giorno in cui un barcone di migranti affondò nel Mediterraneo. Nel 2019, l'opera venne esposta alla Biennale di Venezia.

Kif Kif. Locale multiculturale sito nel Pigneto (Roma) in cui poter esprimere la propria cultura attraverso mostre artistiche, eventi musicali, degustazioni tipiche e letture di poesie. 

Terraqueo. Mostra/racconto creato della fondazione Federico II con sede a Palermo. L'evento affronta tematiche inerenti alla filosofia, all'arte, alle scienze, alla medicina, all'organizzazione politica attraverso 324 reperti e 8 sezioni da cui è possibile scorgere gli incontri e gli scontri tra i popoli che hanno solcato il Mediterraneo.

Centro Amlicar Cabral. Nasce nel 1974 dalla volontà del Comune di Bologna di sviluppare la conoscenza dei problemi internazionali con particolare riguardo ai paesi di Asia, Africa e America Latina. 

Festival Marenostrum. Festival internazionale di fotografia, mostre e dibattiti il cui tema è il Mediterraneo inteso come "mare tra le terre", ponte tra culture e tradizioni diverse. L'evento si svolge a Mazzara del Vallo, una delle tante comunità siciliane che fungono da porta europea sul Mediterraneo.

Exodos| Exit – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione. Mostra itinerante realizzata dall'Associazione Allievi del Master in Giornalismo «Giorgio Bocca» e dalla Regione Piemonte. L'evento parla di migranti, profughi, vite strappate attraverso le tappe di un viaggio: il mare, la strada, le barriere, i campi. Luoghi di attesa, di paura ma anche spazi d'incontro per vite differenti.

Cestim (Centro studi immigrazioni). Qui è possibile collegarsi alla sezione musei sull'immigrazione ed emigrazione in Italia e nel mondo. La pagina è in continuo aggiornamento e tra i tanti musei che ospitano mostre, gallerie fotografiche ed eventi artistici si segnala il MeM memoria e migranti.


 

 (Per qualsiasi segnalazione o suggerimento si prega di scrivere a redazioneintegrazione@lavoro.gov.it)

 

 

         



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