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Il riconoscimento delle competenze - Studi e manuali operativi


INAPP: Il bilancio di competenze come strumento di inclusione dei giovani migranti (Giugno 2023)

ILO: How to facilitate the recognition of skills of migrant workers:Guide for employment services providers
(Giugno 2020)

La guida si concentra sulle buone pratiche e le iniziative che dimostrano come i servizi per l'impiego possano fare un miglior uso dei sistemi di riconoscimento delle competenze formali ed informali in favore di migranti e rifugiati. Il volume fornisce esempi, informazioni concrete, checklists e altri strumenti per assistere gli operatori, favorendo una miglior comprensione, consapevolezza e praticità nell'uso dei sistemi di riconosciemento delle competenze, laddove esistono. I servizi per l'impiego possono fornire ai lavoratori migranti molti servizi per facilitare il riconosciemento delle loro competenze, dai corsi di lingua a quelli di orientamento al lavoro. La guida raccoglie le buone pratiche in merito, allo scopo di fornire un valido supporto ai servizi per l'impiego. 

ILO: Training employment services providers on how to facilitate the recognition of skills of migrant workers – Facilitators Notes (2020)
Le "Facilitators Notes,  sono progettate per essere utilizzate insieme con la Guida dell'OIL "How to facilitate the recognition of skills of migrant workers: Guide for employment services providers" L'obiettivo è promuovere un approccio sostenibile e aiutare i servizi per l'impiego a sviluppare le proprie capacità, in base alle esigenze specifiche.
Le "Facilitators Notes" sono concepite come uno strumento generico, che potrebbe quindi essere adattato ai diversi contesti nazionali. Potrebbero essere di particolare utilità per quei prestatori di servizi di collocamento che intendono stabilire, per la prima volta, linee di servizio per i lavoratori migranti.
Le note sono organizzate in 4 sessioni. Le attività e i suggerimenti inclusi in ogni sessione forniscono il supporto necessario per svolgere con successo ciascuna delle attività di formazione. Per adattare le note in base alle esigenze dei partecipanti, una o più sessioni di allenamento possono essere espanse, accorciate o persino saltate. Ad esempio, se i partecipanti hanno già una buona idea dei servizi generali del mercato del lavoro disponibili per i lavoratori migranti ma mancano di comprensione dei processi di riconoscimento delle competenze, la sessione 4 può essere abbreviata o saltata e la sessione 3 può essere ampliata. Alla fine di ogni sessione, viene fornita una presentazione powerpoint di esempio.

ILO: Understanding the potential impact of skills recognition systems on labour markets: Research report (2016)
La ricerca si concentra sull'analisi del modo in cui il riconoscimento delle competenze migliora l'utilizzo delle competenze, riduce il disallineamento delle competenze e allevia la disoccupazione, la povertà e la disuguaglianza.
Il compito dei sistemi di riconoscimento delle competenze è rendere visibili le abilità non certificate, acquisite attraverso l'apprendimento informale o non formale o in un altro Paese.La ricerca offre numerosi esempi su come possa essere affrontata questa sfida nella progettazione, implementazione o aggiornamento dei sistemi di riconoscimento delle competenze.

OIM: - From Skills to Work: Linee guida per la valutazione delle competenze dei beneficiari di protezione internazionale nell’Unione Europea (2018)
Lo studio propone una serie di linee guida come strumenti di sostegno efficaci per la definizione di politiche di consolidamento del processo di integrazione dei beneficiari nel mercato del lavoro nell’Unione europea. 

OIM: Recognition of qualifications and competences of migrants (2013)
Lo studio analizza i sistemi nazionali per il riconoscimento e la validazione delle competenze formali, non formali ed informali dei migranti, attraverso esperienze concrete dentro e fuori l'UE. Un capitolo, incentrato soprattutto sul riconoscimento dei titoli, è dedicato all'esperienza italiana.

OCSE - The recognition of prior learning: Validating general competences (aprile 2022) 
Il riconoscimento dell'apprendimento pregresso migliora i percorsi di upskilling e reskilling, riducendo la durata della formazione e offrendo agli adulti percorsi di apprendimento più personalizzati. Mentre la maggior parte dei sistemi di riconoscimento si concentra sulle competenze professionali e tecniche ai fini dell'ingresso e dell'avanzamento nel mercato del lavoro, il riconoscimento delle competenze generali degli adulti - cioè le competenze trasversali di cui tutti gli individui hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale - è meno comune, nonostante la sua chiara importanza per i percorsi di riqualificazione, compresi i suoi benefici per gli individui - per i quali la convalida delle loro esperienze passate diventa spesso una fonte centrale di motivazione a impegnarsi in ulteriori apprendimenti - e per la società - per la quale il riconoscimento rappresenta una pietra miliare per la diffusione di strategie di riqualificazione. Grazie a nuove evidenze raccolte attraverso una ricerca documentale e interviste a numerosi stakeholder in tutta Europa, questo documento getta nuova luce sulle caratteristiche dei sistemi di riconoscimento incentrati sulle competenze generali degli adulti.

OCSE - UNLOCKING THE POTENTIAL OF MIGRANTS THROUGH VOCATIONAL EDUCATION AND TRAINING (Ottobre 2019)
I sistemi di istruzione e formazioni professionale sono un importante strumento per favorire l'integrazione dei migranti nella società di accoglienza: possono contribuire a indirizzare i migranti verso il mercato del lavoro e a trovare un'occupazione consona alle loro abilità e qualifiche.
Lo studio trasnazionale curato dall'OCSE, analizza come i sistemi di istruzione e formazione professionale (VET) rispondono alle sfide e alle opportunità presentate da migranti e rifugiati.
L'attenzione dell'OCSE si concentra sul potenziale non sfruttato dell'utilizzo degli strumenti di istruzione e formazione per accelerare e migliorare l'integrazione dei giovani migranti, concentrandosi sulla fascia di età compresa tra 16 e 35 anni e in primo luogo sulla scuola secondaria superiore.
Lo studio fornisce una analisi comparativa tra diversi Paesi concentrandosi, in particolare, sull'esperienza in materia di istruzione e formazione professionale della Germania, dell'Italia, della Svezia e della Svizzera. L'obiettivo dell'OCSE è quello di sostenere le autorità nello sviluppo di un approccio strategico, evidenziando criticità e pratiche internazionali che potrebbero essere interessanti per altri Paesi.

OCSE- UNHCR: ENGAGING WITH EMPLOYERS IN THE HIRING OF REFUGEES A 10-point multi-stakeholder action plan for employers, refugees, governments and civil society ( aprile 2018)
Il documento adottato dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), è il frutto di un ampio processo di consultazione, che ha coinvolto datori di lavoro, sindacati, organizzazioni della società civile, governi e rifugiati.
Il piano identifica aree di azione che sono cruciali per assicurare un efficace inclusione lavorativa dei rifugiati, fra le quali:
  • La raccolta iniziale delle competenze dei rifugiati e l'identificazione di possibili gap
  • Il confronto fra le competenze dei rifugiati ed i bisogni dei datori di lavoro
Il documento non si limita ad identificare le sfide, le opportunità e le buone prassi relative all'inclusione dei rifugiati nel mercato del lavoro, ma offre in 10 punti un elenco di azioni concrete per sostenere l'impiego efficace dei rifugiati.

OCSE "Making Integration Work. Assessment and Recognition of Foreign Qualifications" (giugno 2017)
Il volume tratta in particolare del riconoscimento e validazione delle qualifiche straniere nei Paesi OCSE. Le esperienze realizzate vengono sintetizzate attraverso 10 lezioni, supportate da esempi e buone pratiche. La pubblicazione fornisce anche un confronto sulle strategie nazionali in materia di riconoscimento e validazione delle qualifiche straniere.

OCSE: Matching Economic Migration with Labour Market Needs (2014)
La pubblicazione raccoglie i documenti presentati al "Dialogo OCSE-UE sulla mobilità e la migrazione internazionale: incontro della migrazione economica con le esigenze del mercato del lavoro" (Bruxelles, 24-25 febbraio 2014), una conferenza organizzata congiuntamente dalla Commissione europea e dall'OCSE. Lo studio analizza il ruolo che la migrazione internazionale hanno svolto in Europa e in altri paesi dell'OCSE selezionati negli ultimi dieci anni in termini di forza lavoro; livello di istruzione; e cambiamenti professionali. Viene analizzata la disponibilità e l'uso delle competenze dei migranti sulla base di un'approfondita revisione della letteratura e di nuove analisi dei dati per l'Europa e gli Stati Uniti, il Canada e l'OCSE nel suo insieme, sfruttando l'indagine internazionale sulle competenze degli adulti - PIAAC.

ISMU: Linee guida per l’identificazione e la valutazione delle soft skill dei migranti (2021)
I migranti portano con sé un bagaglio di risorse personali di alto valore, ma non sempre la società ricevente è in grado di riconoscere e mettere a frutto questo potenziale. In particolare, per valorizzare il ricco patrimonio di cui i migranti sono portatori, è cruciale sviluppare le metodologie e gli strumenti disponibili per il riconoscimento delle loro soft skill. Il riconoscimento delle soft skill dei migranti si rivela un passaggio essenziale nella promozione della loro occupabilità e inclusione nel mercato del lavoro italiano.
Ecco perché nell’ambito del progetto DIMICOME è stato elaborato un set di linee guida metodologiche per l’identificazione e la valutazione delle soft skill dei migranti. Si tratta di una serie di indicazioni operative che intendono migliorare l’efficacia degli interventi volti alla messa in trasparenza e alla valorizzazione di queste preziose risorse. Le linee guida sono state messe a punto attraverso la consultazione di 30 realtà impegnate nell’identificazione e valutazione delle competenze dei migranti.

ISMU: Nuove metodologie per la valutazione delle qualifiche accademiche dei beneficiari di protezione internazionale in Italia (2018)
Il Paper prende in esame alcune evoluzioni in atto a livello nazionale nel campo dell'integrazione dei beneficiari di protezione internazionale e più specificamente nell'ambito del riconoscimento dei loro titoli di studio, in funzione della partecipazione al sistema universitario e della valorizzazione del capitale umano.
Lo studio approfondisce la normativa sul tema e le opportunità che essa offre in termini sia di integrazione, sia di innovazione metodologica nel campo del riconoscimento degli apprendimenti formali, non formali ed informali. Viene ripercorso il lavoro svolto dal CIMEA allo scopo di mettere a punto, in collaborazione con altri centri analoghi operanti in diversi paesi europei, il pass accademico, ossia una metodologia per la valutazione dei titoli accademici dei beneficiari di protezione internazionale non in possesso di adeguata documentazione di supporto. Vengono, infine, tracciate alcune tendenze relative al lavoro che le istituzioni accademiche stanno portando avanti per rispondere alle nuove richieste di riconoscimento e partecipazione espresse dai beneficiari di protezione internazionale. Il contributo si chiude con alcune riflessioni critiche e con la delineazione di nuove piste di approfondimento sul tema.

ISMU: Le competenze interculturali delle persone con background migratorio: una risorsa da comprendere e valorizzare (2017)
Il paper curato da Annavittoria Sarli, si propone di impostare una riflessione teorica accurata sul tema delle competenze interculturali e di problematizzare alcune questioni legate al loro sviluppo, alla loro disponibilità all'interno del capitale culturale di migranti e seconde generazioni e al loro utilizzo e riconoscimento nel mercato del lavoro. Cosa si intende esattamente per competenza interculturale? Come la si acquisisce? Come la si valuta? E ancora: in che misura e con che consapevolezza le persone con background migratorio posseggono tali competenze e ne fanno uso nella propria esperienza professionale? Come sviluppare questo potenziale e come valorizzarlo nel mercato del lavoro? Si tratta di interrogativi aperti, che meritano uno spazio adeguato nell'ambito della ricerca scientifica. La riflessione avviata nel documento è concepita come punto di partenza per l'avvio di lavori empirici di ulteriore approfondimento sul tema.

ISMU: At a (Possible) Turning Point Between Constraining Tradition and Promising Developments in the Field of Diversity (2015)
Il rapporto, realizzato nell'ambito del progetto DIVERSE, tra le varie sezioni, ne ha una specificamente dedicata al riconoscimento dei titoli esteri e delle competenze non formali ed informali dei migranti in Italia.
Nel rapporto si evidenzia come il mercato del lavoro italiano non sia ancora in grado di valorizzare le qualifiche dei cittadini di paesi terzi. Esistono alcune pratiche interessanti nella Regione Lombardia, dove vengono certificate le singole competenze piuttosto che i profili professionali completi. In questo modo, il processo di certificazione offre agli individui l'opportunità di valorizzare le proprie competenze anche se aggregate in cluster non standard.

Tuttavia – si osserva nel Rapporto - il problema più critico in questo settore riguarda il fatto che le certificazioni riconosciute su base regionale hanno un valore istituzionale, ma non ancora un valore sociale rilevante. Per migliorare questa situazione, è necessario dedicare uno sforzo maggiore alla sensibilizzazione dei datori di lavoro sui vantaggi di tale sistema nel mercato del lavoro. Uno sviluppo interessante di strumenti per la validazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali, in particolare per i cittadini di paesi terzi, è correlato all'utilizzo di tali strumenti in sinergia con l'apprendimento formale. All'interno dei sistemi di formazione professionale, esiste la possibilità di prevedere percorsi individualizzati che prendano in considerazione, dopo un processo di valutazione e validazione, le competenze già acquisite dagli studenti in contesti non formali e informali. In questi casi, l'apprendimento formale diventa un'integrazione di competenze già possedute e risultati meno impegnativi e più motivanti ed efficaci.

WWELL Research Centre, Università Cattolica del Sacro Cuore: The Diversity Value. How to Reinvent the European Approach to Immigration (2015)
Il volume curato da Laura Zanfrini, è stato realizzato nell'ambito del progetto DIVERSE – Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for Society and Economy. Un'iniziativa co-finanziata dal FEI, Fondo Europeo per l'Integrazione e coordinata dal Centro di ricerca WWELL dell'Università Cattolica di Milano.
In particolare, il terzo capitolo del volume "Valorizing migrants' human capital and prior learning" è dedicato al riconoscimento delle qualifiche formali ottenute all'estero e delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formali (lavoro e esperienza di vita, compresa la migrazione) dai cittadini di paesi terzi che risiedono nell'UE e, più specificamente, nel 10 paesi coinvolti nel progetto DIVERSE (Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria). In una prospettiva comparativa internazionale, il capitolo evidenzia le debolezze esistenti, riflette sui molteplici benefici che il riconoscimento implica e indica possibili passi verso il miglioramento.

Il quarto capitolo del volume "Building a Multi-stakeholder Device for the Validation of Non/In-formal Learning", descrive il processo e i principali risultati della progettazione, costruzione e gestione di un dispositivo di convalida multi-stakeholder per la valutazione delle competenze dei cittadini migranti. Lo scopo è stato quello di rafforzare le sinergie tra i diversi attori sociali, economici e istituzionali nello sforzo comune di generare e convalidare un dispositivo innovativo. Nel processo di convalida ciascuna parte interessata può fornire contributi specifici: le istituzioni pubbliche possono progettare e finanziare programmi ad hoc per migliorare l'occupabilità dei migranti; le aziende possono validare l'effettiva padronanza delle competenze e promuovere il valore sociale delle certificazioni finali; le organizzazioni senza scopo di lucro e le associazioni di volontariato potrebbero contribuire alla promozione di iniziative per sensibilizzare i migranti sui potenziali benefici del riconoscimento non formale. In questo scenario, un approccio multistakeholder diventa – secondo gli autori- un mezzo fondamentale per raggiungere due obiettivi: da un lato, aiuta a diffondere informazioni e sensibilizzare, tra i migranti e tutti gli stakeholder, sul valore delle pratiche di riconoscimento dell'apprendimento non / in-formale; d'altra parte, crea le condizioni per lo sviluppo di una rete di competenze in cui ogni attore può contribuire a garantire l'efficacia di un dispositivo di convalida.

CEDEFOP: European Inventory on Validation (2016)
L'inventario europeo sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale è una panoramica regolarmente aggiornata delle pratiche e degli accordi di riconoscimento in tutta Europa. È redatto dal Cedefop, l' agenzia UE che concorre alla progettazione delle politiche di istruzione e formazione professionale, in collaborazione con la Commissione europea. L'aggiornamento 2016 dell'inventario fornisce un record unico sul modo in cui il riconoscimento viene utilizzata a livello nazionale, regionale e locale in Europa. Esso contiene uno stato di avanzamento e una panoramica degli sviluppi per 33 paesi europei ed è correlato da esempi di buone pratiche. Contiene inoltre quattro relazioni tematiche relative a questioni chiave nella progettazione e attuazione di iniziative di convalida:
  • Country reports
  • Thematic reports
  • Executive summary
  • Synthesis report
CEDEFOP: Linee guida europee per la convalida dell'apprendimento non formale e informale (2015)
Le linee guida sono di complemento all'inventario europeo di convalida degli apprendimenti non formali e informali, realizzato dal Cedefop e dalla Commissione europea con il coinvolgimento degli Stati membri.
Le linee guida europee per la convalida dell'apprendimento non formale e informale, pubblicate per la prima volta nel 2009, si rivolgono ad un'ampia platea di responsabili istituzionali e personale coinvolto nello sviluppo e attuazione delle modalità per la convalida. Il pubblico interessato include istituzioni europee, nazionali e settoriali dei più diversi contesti (settore pubblico, privato e del volontariato sociale, istruzione e formazione e servizi del mercato del lavoro). Le linee guida si propongono di chiarire le condizioni per la convalida, indicando le scelte critiche che le parti interessate dovranno operare al momento dell'attuazione delle modalità per la convalida.

Le linee guida seguono le tematiche identificate dalla raccomandazione europea del 2012 sulla convalida degli apprendimenti non formali e informali. Ciascuna tematica è accompagnata da una serie di domande, presentate sotto forma di lista di controllo, che aiutano a riflettere sulle criticità da affrontare per raggiungere la piena operatività delle modalità di convalida. Le tematiche identificate dalla raccomandazione sono strettamente correlate le une alle altre; le singole sezioni delle linee guida possono essere considerate come moduli a sé stanti che, tra loro combinati, offrono un punto di partenza per un approccio coerente alla convalida dell'apprendimento non formale e informale.
Il messaggio centrale che le linee guida vogliono convogliare è quello di usare la convalida per fare emergere i risultati degli apprendimenti non formali ed informali, assegnando a questi il giusto riconoscimento.

World Education Services: Recognizing Refugee Qualifications: Practical Tips for Credential Assessment (2016)
Il rapporto offre una panoramica della vasta ricerca di WES sulle pratiche a livello mondiale nella valutazione delle credenziali e delle qualifiche dei rifugiati e di altri individui sfollati.
Il rapporto, focalizzato soprattutto su Europa, Canada e Stati Uniti, propone metodi alternativi per il riconoscimento delle qualifiche per i rifugiati quando non è possibile avere le prove documentali della storia accademica e professionale dichiarata dal richiedente.

FIERI e LABNET: Verso il Global Compact sulla migrazione regolare: come rendere le competenze dei migranti più visibili, trasferibili e produttive (2017)
FIERI e LabNet (Laboratorio Applied Network Science) hanno contribuito al processo di sviluppo del Global Compact con una concept note incentrata su alcuni possibili usi innovativi delle ICT per rendere più visibili, trasferibili e produttive le competenze dei migranti (in particolare quelle non formali e informali).

MIGRATION POLICY INSTITUTE: Recognizing foreign qualifications: emerging global trends (2013)
Il rapporto esamina il processo di valutazione delle qualifiche per i lavoratori stranieri regolarmente occupati e identifica diverse politiche emergenti. Vengono esaminati nuovi approcci, che vanno da quello basato sulle qualifiche globali, che mira a trascendere le credenziali specifiche dei singoli paesi e a qualificare i loro titolari (magari con una formazione addizionale locale) a lavorare in una serie di luoghi, al riconoscimento parziale o limitato per rendere più flessibili i percorsi di riconoscimento.

ISFOL: Validazione delle competenze da esperienza: approcci e pratiche in Italia e in Europa (2013)
Lo studio rappresenta un aggiornamento di una prima indagine qualitativa avviata dall'Isfol nel 2005 sulla falsariga delle indagini europee e internazionali di CEDEFOP ed OCSE in materia di approcci e prassi alla validazione dell'apprendimento non formale e informale. Tale prima indagine si era conclusa nel 2007 con una pubblicazione Isfol dal titolo "Esperienze di validazione dell'apprendimento non formale ed informale in Italia ed in Europa", in cui ci si focalizzava su alcune esperienze di eccellenza analizzate soprattutto sul piano metodologico. A distanza di alcuni anni l'indagine è stata ripresa e ampliata, aggiornando l'evoluzione dei sistemi in Europa, illustrando alcune prassi di sistema che nel frattempo sono maturate livello regionale e includendo le numerose esperienze degli ultimi anni realizzate.

ARTICOLI VARI

Un portfolio delle competenze, dei bisogni e delle aspettative dei migranti dal progetto ESpaR, (intervista a Diego Boerchi) Fabris A., 2018,


Migration Policy debates n. 15/2018: What would make Global Skills Partnerships work in practice?

Nel contesto delle discussioni sul Global Compact per la migrazione delle Nazioni Unite, l'idea di partnership globali per le competenze è emersa come un modo per associare la migrazione e lo sviluppo delle competenze a vantaggio reciproco dei paesi di origine e di destinazione, nonché dei migranti stessi. Questo concetto non è nuovo, si basa su una serie di partnership bilaterali per la mobilità di competenze già sperimentate e testate da molti paesi dell'OCSE. Tuttavia, questi programmi sono rimasti generalmente di portata limitata e restano l'eccezione piuttosto che la regola.
L'Ocse nell'articolo pubblicato sul numero di maggio del Migration Policy Debates, analizza i motivi per cui l'attuale Skills Mobility Partnership non è stata sviluppata più ampiamente. L'Ocse propone misure concrete per coinvolge i datori di lavoro sia nella progettazione del programma che nella fase di convalida delle competenze dei migranti.

European Journal for Research on the Education and Learning of Adults: Migrants' competence recognition systems: Controversial links between social inclusion aims and unexpected discrimination effects (Vol.8, n..1/2017)
Basato su un lavoro di ricerca comparativa condotto a livello europeo, l'articolo a cura di Rosangela Lodigiani e Annavittoria Sarli evidenzia l'ambivalenza dei sistemi di riconoscimento delle competenze e fornisce alcune raccomandazioni per migliorarne il sostanziale universalismo e il loro impatto sull'integrazione dei migranti.

Financial Times: Refugees who seek to build a new life through work (26 Ottobre 2015)
Harvard Business Review: Europe Can Find Better Ways to Get Refugees into Workforces (5 ottobre 2015)


(Ultimo aggiornamento: Ottobre 2022)