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14 maggio 2021

Regolarizzazione, sì a subentri e a permessi per attesa occupazione


Paracadute per chi intanto ha perso il lavoro. Circolare del Ministero dell’interno

I lavoratori in attesa di regolarizzazione che perdono il lavoro possono essere assunti anche da altri datori o avere un permesso di soggiorno per attesa occupazione. È quanto spiega il ministero dell’Interno in una circolare inviata l'11 maggio a tutte le Prefetture che scongiura il rischio che molti lavoratori tornino in una situazione di irregolarità, tra crisi occupazionale legata alla pandemia e tempi lunghi di trattazione delle domande di emersione.

Il Viminale aveva già dato il via libera alla proroga o al rinnovo dei contratti a tempo determinato per i lavoratori in attesa di regolarizzazione e aveva anche previsto il subentro di nuovi datori di lavoro nel settore agricolo. Ora specifica che questo vale anche per i “rapporti di lavoro domestico e di assistenza alla persona. Pertanto, in queste ultime ipotesi è consentito il subentro nella procedura di un nuovo datore di lavoro anche se non componente del nucleo familiare”. Inoltre, il subentro può essere previsto anche nell’ipotesi in cui il rapporto di lavoro cessi “per cause non di forza maggiore”.

C’è, poi, un paracadute anche per chi non ha altre prospettive immediate di assunzione. “Qualora, anche a causa delle gravi conseguenze che il perdurare dell’emergenza pandemica ha provocato nel mercato del lavoro, non vi sia un nuovo datore di lavoro disponibile all’assunzione del lavoratore, in considerazione del lungo tempo trascorso dall’invio dell’istanza e dall’alto numero di pratiche ancora in trattazione, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, interessato in merito, conviene possa essere rilasciato allo straniero un permesso di soggiorno per attesa occupazione”.

Gli Sportelli Unici sono chiamati a verificare che la domanda di emersione non sia stata presentata strumentalmente sulla base di rapporti di lavoro fittizi e convocheranno comunque il datore originario e il lavoratore. Alla luce delle nuove disposizioni, però, riesamineranno anche i provvedimenti di rigetto per cessazione del rapporto di lavoro adottati finora.