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Mattarella: "Ue abbia voce unica sulle migrazioni"
30 agosto 2021
Mattarella: "Ue abbia voce unica sulle migrazioni"
"Non è ignorando il fenomeno che lo si rimuove". "Sconcertanti atteggiamenti sui profughi"
"In Europa si fa tanto parlare di confini esterni dell’Unione. Si è anche dato vita a un’agenzia per gestirne i risvolti: il Frontex. Ma la
politica migratoria non è mai diventata una materia realmente comunitaria
. Ed è singolare, davvero curiosamente singolare". Così il
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
, intervenuto ieri a Ventotene al 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene.
Rispondendo a una studentessa che gli chiedeva se l'Europa sta facendo abbastanza in tema di politiche migratorie, il Capo dello Stato ha parlato di una "
omissione
", un "lacuna" che "non è all’altezza delle aspirazioni, del ruolo, della responsabilità dell’Unione europea". "So bene che su questo piano molti Paesi sono frenati da
preoccupazioni elettorali
contingenti ma così si finisce per affidare la gestione del fenomeno migratorio agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani".
"È come se si abdicasse, si rinunziasse alla responsabilità di spiegare alle proprie pubbliche opinioni che
non è ignorando quel fenomeno che lo si rimuove
, lo si cancella, perché quel fenomeno c’è in tutto il mondo ed è epocale, di dimensioni sempre maggiori", ha sottolineato Mattarella. "Non è ignorandolo che lo si può contrastare o cancellare; va governato. Ma per governarlo occorre avere senso di responsabilità, sapere spiegare alle proprie pubbliche opinioni che cosa va fatto".
Il presidente della Repubblica ha fatto riferimento sia alla "convenienza", sia all'etica. "Non tra un secolo ma tra 20/ 25/30 anni la differenza demografica tra Africa e Europa sarà tale da dar vita, se non si governa oggi con regole condivise, ad un fenomeno migratorio disordinato, scomposto che invaderà tutta l’Europa, non i Paesi rivieraschi e mediterranei, ma fino in Scandinavia. Questo attiene - vorrei dire - alle convenienze;
all’Europa conviene occuparsene
per governare questo problema e non trovarselo tra qualche anno ingovernabile definitivamente. Governarlo con regole di accessi ordinati, legali, controllati".
Riguardo all'aspetto etico, Mattarella si è detto "sorpreso dalla posizione di alcuni movimenti politici e di alcuni esponenti nei vari Paesi d’Europa, dell’Unione rigorosi nel chiedere il rispetto dei diritti umani a Paesi lontani, ma
distratti di fronte alle condizioni e alle sofferenze dei migranti
. E non di qualunque tipo di migranti, ma migranti per persecuzioni, per fame, perché i mutamenti climatici hanno sconvolto il loro territorio". È "sconcertante" che "qua e là nell’Unione Europea" si registri "grande solidarietà nei confronti degli afghani che perdono libertà e diritti ma che rimangano lì, non vengano qui perché se venissero non gli accoglieremmo. Questo non è all’altezza del ruolo storico, dei valori dell’Europa verso l’Unione".
Mattare chiede quindi che sulle migrazioni
l'Unione abbia "una voce unica" e sviluppi maggiormente "un dialogo collaborativo
con altre parti del mondo, particolarmente con l’Africa per governare insieme questo fenomeno". "Soltanto una politica di gestione del fenomeno migratorio dell’Unione può essere in grado di governarlo in maniera ordinata, accettabile, legale senza far finta di vedere quel che avviene per ora, così da non essere in poco tempo travolti da un fenomeno ingovernabile, incontrollabile".
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