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02 settembre 2021

Per i minori stranieri non accompagnati 3500 tutori volontari in Italia


3 su 4 sono donne. I dati del terzo rapporto di monitoraggio dell'Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

Più che turore, tutrice. L'indentikit più ricorrente tra i 3500 tutori volontari di minori stranieri non accompagnati in Italia è quello di una donna di mezza età, laureata, con una professione intellettuale/scientifica. 

Lo dice il Terzo rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria pubblicato a fine luglio dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, come previsto dalla legge 47/2017. La rilevazione copre un arco temporale che va dal 1 luglio 2019 al 31 dicembre 2020, durante il quale i tutori iscritti negli elenchi dei tribunali per i minorenni sono passati da 2.945 a 3.469.

Tre tutori volontari su quattro sono donne, ma con una significativa variazione territoriale dal minimo di 56% registrato a Bolzano al un massimo di 89% di Napoli. Il 66% dei tutori volontari ha un’età maggiore di 45 anni contro il 62% della precedente rilevazione, con un picco nella classe 46-60 anni. La maggior parte (77.9%) è occupata e in gran parte svolge una professione intellettuale, mentre la percentuale di tutori pensionati resta costante tra il 10 e l’11%. È laureato il 77.3% dei tutori volontari, mentre il 21,2% è in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore.

Dalla data di entrata in vigore della legge 7 aprile 2017, n. 47 (6 maggio 2017) fino al 31 dicembre 2020 sono stati attivati e conclusi complessivamente 80 corsi, in gran parte promossi dai garanti regionali e delle province autonome e dei quali 17 organizzati dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (nell’ultimo periodo uno in Abruzzo e uno in Toscana). Gli aspiranti tutori volontari sono stati 3.255. Di essi quelli che hanno iniziato i corsi sono stati 2.944: il 90% ha concluso i corsi e il 75% ha dato il consenso a essere inserito negli elenchi presso i tribunali per i minorenni.