
La partecipazione di un centinaio di organizzazioni private al primo Global Refugee Forum ha già dato i suoi frutti. Oltre trenta tra multinazionali, piccole e medie imprese, fondazioni, studi legali, coalizioni e reti di investimento hanno assunto oggi impegni per oltre 250 milioni di dollari a favore dei rifugiati.
Le misure messe in campo mirano agli obiettivi del Global Compact on Refugees. Tra queste ci sono la creazione di opportunità educative, di formazione e lavoro, o toccano temi come la connettività, assistenza legale gratuita, servizi di sviluppo del business, investimenti in società guidate dai rifugiati, forme innovative di finanziamento, assistenza in denaro contante e accesso a energie pulite e sicure.
“Dal momento che i vecchi conflitti continuano e ne scoppiano di nuovi, costringendo alla fuga milioni di persone, per aiutare rifugiati e comunità di accoglienza abbiamo bisogno di modalità brillanti, stimolanti, coinvolgenti e inclusive, e tutti noi possiamo fare la nostra parte”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. “Il settore privato, con la sua creatività, il suo slancio e il suo impegno, si è già mobilitato sottoscrivendo impegni importanti in occasione del Global Refugee Forum. E le aziende sono pronte a fare di più”.
Questi, segnala l’Unchr, gli impegni principali sottoscritti dal settore privato:
Gruppo Ingka, Gruppo Inter IKEA e Fondazione IKEA hanno annunciato impegni a favore dei rifugiati in seno alla loro catena di valore. Entro il 2022, sosterranno 2.500 rifugiati inseriti mediante iniziative di formazione professionale e per l’acquisizione di competenze linguistiche in 300 negozi e unità IKEA in 30 Paesi. Il Gruppo Inter IKEA creerà mezzi di sostentamento sostenibili a favore di 400 donne tramite il partenariato in vigore con la Jordan River Foundation. Questi impegni sono sostenuti dal contributo della Fondazione IKEA di 100 milioni di euro in sovvenzioni al programma per i prossimi cinque anni.
Fondazione LEGO: una sovvenzione da 100 milioni di dollari a favore di soluzioni di apprendimento ludico destinate a bambini in età di scuola dell’infanzia e primaria vittime di crisi umanitarie protratte nel tempo in Africa orientale, mediante una nuova iniziativa chiamata PlayMatters, volta a rafforzare la resilienza e contribuire a sviluppare competenze sociali, emotive, cognitive, fisiche e creative.
Fondazione Vodafone: un impegno ad assicurare un’educazione digitale di alta qualità a più di 500.000 giovani rifugiati mediante l’espansione del programma Instant Network Schools (INS). Vodafone fornirà connessione gratuita nelle scuole, e dipendenti Vodafone volontari opportunamente formati sosterranno la formazione degli insegnanti assicurando inoltre assistenza tecnica sul campo. Il numero di progetti INS aumenterà con la loro proposizione in Kenya, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo, e il programma sarà lanciato in nuovi Paesi entro il 2025.
Oltre 20 studi legali — tra i quali alcuni tra i più importanti al mondo — nonché consulenti legali interni di numerose multinazionali e un ordine di avvocati, insieme, dedicheranno 115.000 ore all’anno di assistenza legale gratuita a favore di rifugiati e apolidi. Anche decine di Ong hanno sottoscritto un impegno congiunto finalizzato a garantire assistenza legale a rifugiati e apolidi.