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29 marzo 2023

"Il corpo nero" di Anna Maria Gehnyei


Il racconto dell'Italia delle nuove generazioni attraverso la storia di una giovane donna di origini liberiane

Il corpo nero (Fandango Libri, 2023) è il primo romanzo di Anna Maria Gehnyei, in arte Karima 2g, giovane donna italiana di origini liberiane. In questo libro racconta la sua storia, una storia personale ma che accomuna un'intera generazione di ragazze e ragazzi nati (o arrivati da piccoli) in Italia da genitori stranieri, le cosiddette seconde generazioni, che oggi preferiscono farsi chiamare, con un termine maggiormente inclusivo, "nuove generazioni".   

La storia di Anna comincia a Roma, dove nasce. Il padre, liberiano, è stato il primo uomo Kpelle a cui i capi del villaggio hanno permesso di allontanarsi dalla propria terra, il primo Kpelle ad arrivare in Europa. L' infanzia e l'adolescenza di Anna non saranno semplici, il sentimento che potrebbe riassumerle è quello dell'inadeguatezza. Così inizia il libro, quando Anna ha solo sette anni:

Per salire sullo scuolabus giallo che ogni mattina passa a prendermi quasi davanti alla porta di casa, devo fare tre scalini piuttosto alti per una bambina di sette anni. Mia sorella Maria è alta come me, ma ci riesce più velocemente di quanto non faccia io. Mi sembra di avere uno zaino troppo grande, che mi rende goffa, e poi so già che appena sarò dentro riceverò quelle occhiate strane, che mi fanno venire voglia di tenere la testa bassa.

Anna cresce con queste "occhiate strane", di cui non riesce a liberarsi, fra compagni di classe che non la considerano, maestre che la lasciano sempre in banco con la gemella, datori di lavoro che si stupiscono del suo italiano...

Io vorrei ancora stare da sola con mia sorella, però penso a quanto sarebbe bello poter stare anche con tutti gli altri, come sarebbe bello se il fatto che siamo nere per loro non fosse importante.

Ovunque lei vada, da sola o con le sue sorelle, qualunque età lei abbia, a Roma c’è sempre qualcosa o qualcuno che le ricorda di avere un colore della pelle diverso, così si trova costantemente in bilico fra due culture: quella italiana nella quale non si sente pienamente accettata e quella africana a cui non appartiene fino in fondo, perché Anna è nata e cresciuta in Italia e si sente italiana. Così come racconta a proposito del giorno in cui finalmente prenderà la cittadinanza italiana: 

Stamattina non so cosa mettermi. Ho preparato dei pantaloni neri e una giacca, ma non voglio più indossarli perché non mi va di essere elegante, non è un’occasione speciale. Anzi, lo è, ma non dovrebbe esserlo e per questo non ci tengo ad arrivare là tutta in ghingheri come se dovessi ricevere un premio, o dovessi essere celebrata per dei meriti speciali. La realtà è che sono pure di cattivo umore. Eppure, non dovrei, oggi è un bel giorno, oggi divento ufficialmente cittadina italiana. Ma io italiana mi ci sento dalla nascita, sono andata a scuola qua, i miei amici sono italiani, il mio fidanzato, Federico, è italiano. E poi l’italiano è la mia prima lingua, amo la carbonara, e allora perché avere la cittadinanza non è un mio diritto come lo è per tutte le persone con cui sono andata a scuola, con cui lavoro o esco?

Come Anna ci sono oltre un milione di ragazze e ragazzi che sono nati e cresciuti in Italia ma che per essere riconosicuti cittadini italiani devono attendere il compimento del diciottesimo anno. Con Il corpo nero Anna Maria Gehnyei si fa così portavoce dei sentimenti e delle istanze di un'importante componente della nostra società, i cittadini dell'Italia di domani, che in realtà è già quella di oggi.





La pagina dedicata al libro.

 

 

         



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