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22 maggio 2023

Infortuni sul lavoro in aumento tra i lavoratori stranieri


Nel nuovo numero di “Dati Inail” un focus sui lavoratori stranieri

Nel 2021 le denunce di infortunio che hanno riguardato i lavoratori stranieri sono aumentate del 3,1% rispetto al 2020. È quanto emerge dal  nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale Inail, è dedicato all’analisi dell’andamento infortunistico dei lavoratori stranieri.

In controtendenza rispetto al calo complessivo dell’1,4%, nel 2021 le denunce di infortunio dei lavoratori stranieri sono aumentate, passando da 99.545 a 102.658. Oltre il 78% ha riguardato i lavoratori non comunitari (+8,4% rispetto al 2017) e la quota rimanente quelli dell’Unione europea (-13%). Concentrando l’attenzione sui casi mortali, quelli denunciati complessivamente nel 2021 sono stati 1.400, in aumento del 18,5% sul 2017. L’incremento ha riguardato sia i lavoratori italiani (+201 casi, da 988 a 1.189) sia gli stranieri (+18, da 193 a 211). Rispetto ai 1.695 decessi denunciati nel 2020, però, il numero è in calo sia tra gli italiani (-263) sia tra gli stranieri (-32).    
Sanità, trasporto e magazzinaggio e costruzioni sono i settori più colpiti. Oltre la metà delle denunce (53%) riguarda i lavoratori delle attività manifatturiere, della sanità, del trasporto e magazzinaggio e delle costruzioni, mentre le professioni più coinvolte sono quelle dei facchini, dei conduttori di mezzi pesanti, dei muratori in pietra e mattoni, del personale addetto all’imballaggio e al magazzino e dei manovali nell’edilizia civile, che complessivamente raggiungono un terzo del totale dei casi denunciati, percentuale nettamente più alta di quella che si riscontra per gli italiani occupati nelle stesse mansioni (12,6%). Tra le donne straniere, quasi la metà delle infortunate (47%) sono impiegate nell’ambito sanitario, nell’assistenza personale, nei servizi di pulizia ed esercizi commerciali e come collaboratrici domestiche. Le comunità più colpite sono quelle rumena, albanese e marocchina, con il 36% delle denunce del 2021.
In forte aumento nel 2021 anche le patologie lavoro-correlate. Per quanto riguarda le malattie professionali, sul totale di oltre 55mila denunciate nel 2021 quelle dei lavoratori stranieri sono 4.136 casi, pari al 7,5% del totale e in aumento del 31,6% rispetto alle 3.142 dell’anno precedente. Due terzi (2.712) sono state denunciate da lavoratori di genere maschile e il 69% (2.852 casi) da lavoratori extra Ue, in particolare albanesi (655), marocchini (382) e svizzeri (330). La percentuale di incremento delle patologie denunciate dagli stranieri nel biennio 2020-2021 risulta più elevata per i non comunitari (+35,3%, da 2.108 a 2.852), rispetto a quella dei comunitari, che registrano un +24,2% (da 1.034 a 1.284). Tra i settori di attività economica, al netto dei casi indeterminati, il 37,3% dei casi dei lavoratori stranieri si concentra nel settore manifatturiero, soprattutto alimentare e della fabbricazione dei prodotti in metallo, e il 23,6% nelle costruzioni. La maggior parte delle denunce (77,7%) ha riguardato le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, che insieme a quelle del sistema nervoso e dell’orecchio raggiungono complessivamente il 95,1% del totale, senza particolari differenze tra lavoratori comunitari ed extra Ue.

Nel focus viene, infine segnalato il prodotto informativo multimediale “La Responsabilità è… Sicurezza sul lavoro”, destinato ai mediatori interculturali, quale punto di riferimento per l’integrazione dei lavoratori immigrati nel nostro Paesi. L’applicativo web è strutturato in quattro moduli che riguardano la legislazione italiana, la funzione del mediatore, l’integrazione socio-lavorativa dei lavoratori stranieri e la sicurezza sul lavoro. Ciascun modulo è suddiviso in “pillole” composte da schermate illustrative, corredate da commento audio e da collegamenti a documenti di approfondimento.

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