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02 novembre 2020

L’emergenza Covid-19 dimezza i nuovi arrivi in Italia


Secondo i dati contenuti nell'ultimo Report dell'Istat, nel primo semestre del 2020 i nuovi arrivi sono diminuiti del 57,7 % rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2019

La diffusione dell'epidemia da Covid-19 ha portato molti Paesi a chiudere le frontiere sia in entrata sia in uscita; questi provvedimenti hanno avuto conseguenze rilevanti sui flussi migratori verso il nostro Paese. Nei primi sei mesi del 2019 erano stati rilasciati oltre 100 mila nuovi permessi di soggiorno mentre nello stesso periodo del 2020 ne sono stati registrati meno di 43 mila, con una diminuzione del 57,7%. I mesi che hanno fatto registrare la contrazione maggiore sono aprile e maggio (rispettivamente -93,4% e -86,7%), tuttavia già a gennaio e febbraio il calo dei nuovi ingressi ha sfiorato il 20% in entrambi i mesi, un dato in linea con la tendenza alla diminuzione avviatasi dal 2018. Lo ha reso noto l'Istat diffondendo il Report "Cittadini non comunitari in Italia" per gli anni 2019-2020.

La diminuzione dei flussi in ingresso nel nostro Paese era iniziata in realtà già prima della pandemia. Secondo i dati Istat nel 2019 sono stati rilasciati 177.254 nuovi permessi di soggiorno, il 26,8% in meno rispetto al 2018. La contrazione ha interessato in maniera generalizzata i permessi richiesti per tutte le diverse motivazioni all'ingresso. Tuttavia, anche nel 2019, il calo maggiore ha interessato i permessi rilasciati per richiesta di asilo, passati da circa 51 mila e 500 nel 2018 a 27.029 nel 2019 (-47,4%). Sono in calo anche i permessi per lavoro (-22,5%), cresciuti invece tra il 2017 e il 2018; i permessi per ricongiungimento familiare (-17,8%); i permessi per studio (-7,4%), caratterizzati da un'elevata quota di ingressi di giovanissimi (oltre il 56,5% ha meno di 25 anni) e di donne (57,9% dei flussi per studio).



I dati  provvisori riferiti ai primi sei mesi del 2020 mostrano una contrazione del 63,6% dei permessi per ricongiungimento familiare, mentre quelli per richiesta asilo sono diminuiti del 55,5%. Anche se meno consistente in termini assoluti, va poi sottolineato il calo degli ingressi per lavoro stagionale, su cui ha pesato molto la chiusura delle frontiere; la diminuzione in questo caso è stata del 65,1%: da 2.158 nuovi permessi per tale motivazione nei primi sei mesi del 2019 a 753 nel primo semestre di quest'anno. Se si considera il livello regionale, in Emilia Romagna, che è la regione in cui era stato registrato il maggior numero di permessi per lavoro stagionale nei primi sei mesi del 2019, la diminuzione è del 90%.

L'Istat sottolinea che per il 2020 si tratta comunque di un bilancio provvisorio e che per un bilancio complessivo dell'impatto della pandemia di Covid-19 sui nuovi flussi di ingresso e sulla presenza di cittadini non comunitari sarà necessario attendere la fine dell'anno 2020. Rispetto alla presenza, in particolare, andranno valutati gli effetti della procedura di emersione dei rapporti di lavoro, avviata il 1° giugno ai sensi dell'articolo 103, comma 1, del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, che ha portato alla registrazione, in base ai dati diffusi dal Ministero dell'Interno, di oltre 207 mila domande.

 

Il Report sulla "Presenza dei cittadini non comunitari " Anni 2019-2020