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18 aprile 2025

Decennale strage Canale di Sicilia, Mattarella: "Civiltà ci impedisce di voltare le spalle"


Oltre 1000 persone morirono in un naufragio nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2015. Il messaggio del Capo dello Stato

Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2015, oltre 1.100 persone persero la vita nel Canale di Sicilia, davanti alle coste libiche, per il naufragio dell'imbarcazione con la quale stavano cercando di raggiungere l'Italia.

Nel decennale di una delle più grandi stragi di migranti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato la seguente dichiarazione: 

"Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini.

Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali, che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo.

La Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome.

È la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori.

Nel fare memoria rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare.

I movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana".