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15 dicembre 2025

Premio Nansen per i rifugiati 2025 a capo Martin Azia Sodea


Ha trasformato un piccolo villaggio del Camerun in un simbolo di solidarietà. Grandi (UNHCR): "Tempi bui, compassione immutata"

Un capo villaggio del Camerun che ha aiutato a integrare 36.000 rifugiati; il fondatore di una scuola gestita da rifugiati in Tagikistan; un'organizzazione femminile in Iraq che ha raggiunto 105.000 sopravvissuti al conflitto; un dirigente d'azienda in Messico che ha aiutato ad assumere centinaia di rifugiati; e i soccorritori in prima linea in Ucraina che rimangono sul posto mentre gli altri evacuano.

Sono alcuni dei vincitori dell'edizione 2025 del Premio Nansen per i rifugiati dell'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che rende omaggio a individui, gruppi e organizzazioni che vanno oltre il loro dovere per proteggere i rifugiati, gli sfollati interni e gli apolidi.

Il vincitore globale di quest'anno, il capo Martin Azia Sodea del Camerun, è un leader visionario che ha toccato migliaia di vite con la sua umanità e generosità. Quando i rifugiati della Repubblica Centrafricana sono fuggiti nel loro villaggio, gli abitanti di Gado Badzéré non li hanno respinti. Guidati dal capo Sodea e dalla sua famiglia, hanno offerto ai nuovi arrivati la possibilità di ricostruire, fornendo loro terra per ripararsi e coltivare. La sua leadership ha trasformato un piccolo villaggio in un simbolo di solidarietà, basato sulla convinzione che chi arriva in difficoltà merita sostegno e spazio per respirare.

Il capo Sodea ha anche ispirato altri leader tradizionali a sostenere i rifugiati, contribuendo a innescare un cambiamento nel modo in cui i rifugiati vengono accolti in tutta la regione e dimostrando che l'empatia può essere una potente forza di cambiamento. Il suo messaggio è semplice ma profondo: “Siamo tutti esseri umani e dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri”.

“Abbiamo dovuto iniziare affrontando i bisogni sociali. È stato proprio questo approccio sociale a salvare la vita di queste persone, perché alcune stavano già morendo durante il viaggio per arrivare qui. Abbiamo dovuto andare a cercarle, portare loro cibo e salvarle”, ha aggiunto. “Non potevamo stare a guardare i nostri fratelli morire. Non c'è alcuna distinzione tra i rifugiati e la popolazione ospitante. Viviamo insieme”.

I quattro vincitori regionali che saranno premiati quest'anno sono:

Pablo Moreno Cadena (Americhe), un imprenditore messicano che è diventato un pioniere nell'inclusione dei rifugiati nel Paese. Dirigente senior di MABE, un importante produttore di elettrodomestici, ha incoraggiato l'azienda ad assumere attivamente e integrare i rifugiati nella sua forza lavoro.

Proliska (Europa), un'organizzazione ucraina che fornisce aiuti salvavita a oltre 3,2 milioni di persone, spesso nelle zone più pericolose e isolate. All'indomani di attacchi aerei e bombardamenti, Proliska è spesso tra i primi a intervenire, assicurandosi che nessuno venga lasciato indietro.

Taban Shoresh (Medio Oriente e Nord Africa) è un'operatrice umanitaria, attivista per i diritti delle donne e fondatrice di The Lotus Flower, un'organizzazione guidata da donne che sostiene le sopravvissute ai conflitti in Iraq. Sopravvissuta al genocidio, Taban è stata ispirata dalle proprie esperienze a fare davvero la differenza nella vita delle donne e delle ragazze sfollate nella regione del Kurdistan iracheno.

Negara Nazari (Asia-Pacifico), rifugiata afghana e co-fondatrice dell'Ariana Learning Centre in Tagikistan. Ex borsista DAFI con una laurea in economia, Negara ha scelto un percorso radicato nella compassione e nell'azione. Invece di intraprendere una carriera aziendale, ha deciso di costruire una scuola per i giovani rifugiati afghani che non avevano accesso all'istruzione.

“Il Premio Nansen per i rifugiati celebra il coraggio e la compassione straordinari”, ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. “I vincitori di quest'anno ci ricordano che, anche in tempi bui, la compassione rimane immutata. Il loro impegno incrollabile nel proteggere e sostenere le persone in fuga offre speranza e ispirazione. Essi incarnano lo spirito di Nansen: la convinzione che ogni persona costretta a fuggire, ovunque si trovi, meriti dignità, sicurezza e speranza”.

Le brevi biografie di tutti i vincitori sono disponibili qui.