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17 dicembre 2025

International Migration Outlook 2025


Tendenze e politiche migratorie in evoluzione nel nuovo rapporto dell’OCSE

 

L'OCSE ha rilasciato la sua edizione 2025 dell'International Migration Outlook (IMO), rapporto che come ogni anni analizza le principali tendenze migratorie e le politiche adottate dai Paesi membri, con focus sui cambiamenti recenti e futuri in tema di mobilità internazionale. In sintesi dal rapporto emerge:

Una flessione della migrazione permanente: Nel 2024, la migrazione permanente verso i Paesi OCSE è calata del 4% rispetto al 2023, sebbene il numero complessivo di nuovi ingressi (circa 6,2 milioni) sia ancora del 15% superiore ai livelli pre-pandemia. Questo calo ha colpito principalmente l'UE, la Nuova Zelanda e il Regno Unito, mentre gli Stati Uniti hanno visto un incremento del 20% nei flussi permanenti.

Stabile la mobilità temporanea: Le migrazioni temporanee per lavoro sono rimaste stabili, con circa 2,3 milioni di permessi concessi nel 2024, un aumento del 26% rispetto al 2019. La mobilità studentesca ha registrato una flessione del 13%, principalmente a causa della diminuzione degli ingressi verso Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia, mentre altri Paesi come la Danimarca e la Svezia hanno visto un aumento.

Un aumento delle richieste di asilo e cittadinanza: Le richieste di asilo hanno toccato i 3 milioni nel 2024, con la maggior parte delle domande provenienti da Venezuela, Colombia e Siria. Le acquisizioni di cittadinanza sono anch'esse aumentate, raggiungendo quasi 3 milioni di nuovi cittadini, con la Germania e il Regno Unito in testa.

Politiche migratorie più selettive: I Paesi OCSE stanno riorientando le loro politiche migratorie verso l'attrazione di profili altamente qualificati, mentre i sistemi di asilo sono diventati più rigidi. I canali di ingresso per lavoratori stagionali e qualificati sono stati semplificati, mentre diversi Paesi stanno introducendo misure di digitalizzazione per migliorare l'efficienza dei processi migratori.

Integrazione dei migranti nel mercato del lavoro: Nonostante l'alta partecipazione economica degli immigrati (77%), persistono sfide occupazionali, con un divario salariale medio del 34% rispetto ai nativi. Le politiche di integrazione si concentrano sul miglioramento del riconoscimento delle qualifiche e sul potenziamento della mobilità professionale, con Paesi come la Germania e la Svezia che utilizzano l'intelligenza artificiale per facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Guardando, in particolare, alla situazione in Italia, emerge chenel 2024, l'Italia ha visto crescere la popolazione immigrata, che ha raggiunto l'11,2% del totale, con un incremento significativo degli ingressi provenienti da Ucraina, Albania e Romania. Le politiche migratorie italiane si sono orientate verso la semplificazione dei processi, con nuovi visti per nomadi digitali e misure per attrarre lavoratori stagionali. Sono stati introdotti anche cambiamenti normativi per i ricongiungimenti familiari e la cittadinanza.

In generale, le politiche migratorie dei Paesi OCSE mostrano un trend verso maggiore selettività, digitalizzazione e integrazione mirata, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze economiche e sociali in evoluzione.

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