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17 dicembre 2025

«Non recludiamo le speranze!»


IX edizione del Report “Il diritto d’asilo” a cura della Fondazione Migrantes

Alla fine del 2024, il numero di persone sul pianeta in condizione di sradicamento forzato ha toccato la cifra record di 123,2 milioni (+6% rispetto al 2023). Un mondo in stato di crisi permanente continua a generare spostamenti di popolazioni, mentre i sistemi di protezione sembrano arretrare, tra esternalizzazioni, reclusione e rimozione della responsabilità politica. È questo il quadro che emerge dal IX Report “Il Diritto d’Asilo” della Fondazione Migrantes, dal titolo Richiedenti asilo: le speranze recluse.

Alcuni dati rilevanti a livello globale che emergono dal Rapporto:

  • Tre rifugiati su quattro continuano a essere accolti in Paesi a basso o medio reddito.
  • 46 milioni di “sfollati climatici” nel solo 2024.
  • Controtendenza italiana. Mentre le domande di asilo nell’Ue sono calate (-13%; Germania -30%), l’Italia nel 2024 ha segnato il suo massimo storico (quasi 159 mila).
  • Record di dinieghi. Nel 2024, le Commissioni territoriali hanno pronunciato il 64% di dinieghi, contro una media Ue del 51%. E nel primo semestre 2025 i dinieghi sono al 69,5%.
  • Povertà “specifica” dei rifugiati. Secondo una ricerca finanziata da Unhcr il 67% dei beneficiari di protezione internazionale e temporanea in Italia vive in povertà relativa, a fronte del 17% degli italiani e del 39,5% dei cittadini extra-Ue.

Per la prima volta il Report dedica anche un focus agli USA. L’amministrazione Trump ha emanato almeno 12 ordini esecutivi che hanno generato paura, persecuzione e sfiducia. Intanto, il Patto europeo su migrazione e asilo, che entrerà in vigore a giugno 2026, accentua la logica del contenimento: procedure accelerate, esternalizzazione dei controlli, applicazione estesa del concetto di “Paese terzo sicuro”.

Il Report 2025 invita istituzioni e società civile a ricollocare al centro “diritto internazionale, diritto d’asilo, diplomazia e bene comune”. In un mondo che rischia di normalizzare la crisi e la disumanizzazione, il riconoscimento dell’umanità di chi fugge rimane il fondamento irrinunciabile di ogni democrazia. «Affinché ci vengano aperti gli occhi, possiamo accettare – ha dichiarato il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo – che anche la testimonianza dolorosa di chi vive certe esperienze di fuga e di non accoglienza faccia parte di quella missio migrantium delineata da papa Leone. Ma quando abbiamo visto e sentito, come Chiesa e come persone che hanno a cuore il bene comune e la dignità umana, diventa fondamentale prendere posizione e farsi vicini: è un modo per dare una forma concreta alla speranza».

 Leggi la sintesi del Report