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06 luglio 2021

Quasi 170 milioni i lavoratori migranti nel mondo


Il nuovo rapporto dell’OIL stima che tra il 2017 e il 2019 il numero di migranti internazionali è aumentato di 5 milioni, passando da 164 a 169 milioni.

Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), il numero di lavoratori migranti internazionali a livello globale è salito a 169 milioni — un aumento del 3 per cento dal 2017.

Anche la quota di giovani lavoratori migranti è aumentata di quasi il 2 per cento dal 2017.

Il nuovo rapporto dell’OIL Global Estimates on International Migrant Workers: Results and Methodology (‘Stime globali sulle migrazioni internazionali per lavoro: Risultati e metodologia”) evidenzia che nel 2019 i lavoratori migranti internazionali costituivano quasi il cinque per cento della forza lavoro globale, rendendoli parte integrante dell’economia mondiale.                       

Più di due terzi dei lavoratori migranti internazionali sono concentrati in paesi ad alto reddito. Dei 169 milioni di lavoratori migranti internazionali, circa 63,8 milioni (37,7 per cento) sono occupati in Europa e Asia centrale. Altri 43,3 milioni (25,6 per cento) sono occupati nelle Americhe. L’Europa e l’Asia centrale e le Americhe occupano quindi il 63,3 per cento di tutti i lavoratori migranti.

Gli Stati arabi, l’Asia e il Pacifico ospitano ciascuno circa 24 milioni di lavoratori migranti, che, in totale, corrispondono al 28,5 per cento di tutti i lavoratori migranti. L’Africa ha il minor numero di lavoratori migranti (13,7 milioni) che rappresentano l’8,1 per cento del totale.

La maggior parte dei lavoratori migranti — 99 milioni — sono uomini, mentre 70 milioni sono donne.

Tra i lavoratori migranti internazionali, la quota dei giovani (tra i 15 e i 24 anni) è aumentata dall’8,3 per cento nel 2017 al 10,0 per cento nel 2019. Questo aumento è probabilmente legato agli alti tassi di disoccupazione giovanile in molti paesi in via di sviluppo. La grande maggioranza dei lavoratori migranti (86,5 per cento) è caratterizzata da adulti della prima fascia d’età (25–64 anni).

Secondo il rapporto, che copre il periodo tra il 2017 e il 2019, il 66,2 per cento dei lavoratori migranti sono occupati nei servizi, il 26,7 per cento nell’industria e il 7,1 per cento nell’agricoltura. Tuttavia, esistono sostanziali differenze di genere tra i settori: le lavoratrici migranti sono maggiormente rappresentante nei servizi, che può essere in parte spiegata da una crescente domanda di lavoro per i lavoratori dell’assistenza, compreso il lavoro sanitario e domestico. I lavoratori migranti sono maggiormente presenti nell’industria.

Leggi ILO Global Estimates on International Migrant Workers – Results and Methodology [Full report]

         ILO Global Estimates on International Migrant Workers – Results and Methodology [Executive Summary]