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02 marzo 2022

Crisi Russia Ucraina, Italia favorevole a procedure rapide per l’accoglienza dei profughi


Nel discorso di Draghi alle Camere il si all’applicazione della direttiva UE sulla protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di rifugiati


Il Presidente del Consiglio Mario Draghi nella comunicazione di ieri alla Camere sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, ha ribadito ancora una volta tutta la solidarietà dell’Italia al Governo ucraino, a tutti i cittadini dell'Ucraina e alle 236mila persone di nazionalità ucraina presenti in Italia che "vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari. L'Italia – ha sottolineato Draghi- vi è riconoscente per il contributo che date ogni giorno alla vita del nostro Paese. Siamo al vostro fianco nel dolore che avvertiamo di fronte alla guerra, nell'attaccamento alla pace e nella determinazione comune ad aiutare l'Ucraina a difendersi".

Il Presidente del Consiglio ha anche parlato dell’accoglienza dei profughi. L’Italia è già impegnata nell'attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché possano raggiungere il nostro Paese al più presto e in sicurezza. Inoltre, nel Consiglio straordinario dei ministri dell'interno dell'Unione europea di domenica scorsa  è stata valutata la possibilità - che l'Italia sostiene ha detto Draghi - di applicare per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea prevista in caso di afflusso massiccio di sfollati (Direttiva 2001/55/Ce,) la quale garantirebbe agli ucraini in fuga di soggiornare nell'Unione europea per un periodo di un anno rinnovabile ed eviterebbe di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i novanta giorni senza visto. La direttiva – ha spiegato il Presidente del Consiglio - porterebbe inoltre gli Stati membri a indicare la propria capacità di accoglienza e a cooperare tra loro per il trasferimento della residenza delle persone da uno Stato all'altro.
"Il Ministero dell'interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull'accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali. Faremo la nostra parte senza riserve per garantire la massima solidarietà. Abbiamo già instaurato un dialogo con le Agenzie delle Nazioni Unite competenti per individuare le priorità di intervento e procedere con l'elaborazione di progetti di assistenza ai rifugiati nei Paesi vicini all'Ucraina. Intendiamo rendere più facile l'esame di domande di protezione internazionale che verranno presentate".

Già nei giorni scorsi, l’Italia ha stanziato per l’emergenza ucraina dieci milioni di euro e approvato la dichiarazione dello stato di emergenza umanitaria fino alla fine dell’anno. Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 febbraio scorso ha previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri, con un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI). Il decreto dispone, inoltre, che i cittadini ucraini possano essere ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.