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21 novembre 2022

La Commissione propone un Piano d'azione dell'UE sul Mediterraneo centrale


Collaborazione con Paesi partner e organizzazioni internazionali, approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio, rafforzamento del Meccanismo volontario di solidarietà

In vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni (Affari interni) del 25 novembre 2022, la Commissione ha presentato oggi un Piano d'azione dell'UE sul Mediterraneo centrale (EU Action Plan for the Central Mediterranean). Pur sottolineando che le soluzioni strutturali saranno trovate solo attraverso un accordo sull'intera serie di riforme in materia di asilo e migrazione attualmente in fase di negoziazione, la Commissione propone una serie di misure operative per affrontare le sfide immediate e in corso lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale.

Il piano d'azione propone una serie di 20 misure articolate attorno a tre pilastri che saranno portati avanti dall'UE e dagli Stati membri. Esse mirano a ridurre la migrazione irregolare e non sicura, a fornire soluzioni alle sfide emergenti nel settore della ricerca e del soccorso e a rafforzare la solidarietà, in equilibrio con la responsabilità, tra gli Stati membri.

Primo pilastro: collaborazione con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali

Una cooperazione rafforzata con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali è fondamentale per affrontare le sfide della migrazione. L'UE rafforzerà le capacità di Tunisia, Egitto e Libia per garantire una migliore gestione delle frontiere e della migrazione. Rafforzerà la lotta contro il traffico di migranti e migliorerà l'impegno diplomatico sui rimpatri, intensificando al contempo i percorsi legali verso l'UE. Per coordinare queste azioni e massimizzarne l'impatto, l'UE farà un uso migliore delle sue strutture di coordinamento e lancerà un'iniziativa dedicata di Team Europe sul Mediterraneo centrale entro la fine di quest'anno.

Secondo pilastro: Un approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio

Il piano d'azione propone misure per rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, utilizzando il gruppo di contatto europeo per la ricerca e il salvataggio annunciato nell'ambito del Nuovo Patto. Frontex, insieme agli Stati membri interessati, effettuerà una valutazione della situazione nel Mediterraneo centrale. Sarà garantito un più stretto coordinamento con l'UNHCR e l'OIM. Dovrebbero essere promosse anche discussioni in seno all'Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e di linee guida per le navi, con particolare attenzione alle attività di ricerca e salvataggio.

Terzo pilastro: Rafforzare l'attuazione del Meccanismo volontario di solidarietà e della Tabella di marcia congiunta

La dichiarazione di solidarietà concordata il 22 giugno 2022 prevede un meccanismo volontario e temporaneo per un anno, che fa da ponte verso il futuro sistema permanente previsto dal Patto. Il piano d'azione propone di accelerare l'attuazione del meccanismo, anche per fornire un sostegno rapido agli Stati membri che ricevono gli arrivi via mare, migliorando la flessibilità, snellendo i processi e attuando il finanziamento di misure alternative di solidarietà.

Prossimi passi

La Commissione presenterà il piano d'azione al Consiglio in vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni (Affari interni) del 25 novembre. L'UE rimarrà vigile sugli sviluppi di altre rotte migratorie chiave verso l'Europa, tra cui la rotta Türkiye/Mediterraneo orientale, la rotta Mediterraneo occidentale/Atlantico e la rotta migratoria dei Balcani occidentali. A questo proposito, il presente Piano d'azione può servire da modello per sviluppare piani simili che affrontino le specificità di altre rotte migratorie.

Il contesto

La presidenza ceca ha richiesto un Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni (Affari interni) a seguito dell'aumento degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con un incremento di oltre il 50% rispetto ai dati del 2021. La maggior parte delle persone che arrivano sulle coste europee ha rischiato la vita dopo viaggi pericolosi e operazioni di ricerca e salvataggio in mare.

Negli ultimi anni, la Commissione ha affrontato le sfide con un'azione mirata nei confronti di Paesi terzi come la Tunisia, l'Egitto e il Bangladesh. La Commissione ha creato partenariati strategici, tra cui quello con il Niger per la lotta al traffico di persone e il rafforzamento delle capacità nei Paesi partner, migliorando la cooperazione sulla migrazione legale e sui rimpatri e affrontando le cause profonde. Inoltre, da giugno è in funzione un Meccanismo volontario di solidarietà per fornire solidarietà mirata ai Paesi che ricevono un numero sproporzionato di arrivi.

Il Consiglio Giustizia e Affari interni di ottobre ha affrontato i recenti sviluppi della rotta migratoria dei Balcani occidentali, che di recente ha visto un forte aumento dei movimenti migratori. La discussione si è concentrata, in particolare, sulla politica dei visti della regione dei Balcani occidentali e sui settori chiave per la cooperazione con i partner dei Balcani occidentali, individuando le iniziative comuni da mettere in campo per rafforzare l'azione europea.

I recenti sviluppi sottolineano ulteriormente la necessità di trovare soluzioni europee sostenibili e strutturali alle nostre sfide comuni, basate sull'approccio globale definito nel Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo proposto nel 2020. Resta fondamentale garantire l'adozione di queste riforme prima della fine di questa legislatura.

Leggi:

Piano d'azione dell'UE sul Mediterraneo centrale (EU Action Plan for the Central Mediterranean)


Fonte: Commissione Europea