
Il 78% degli studenti che utilizzano l'app Akelius impara l'italiano. È quanto emerge dal nuovo rapporto L’app Akelius e il Blended Learning: strategie per l’insegnamento dell’italiano L2 a scuola che documenta i risultati raggiunti nell’implementazione della piattaforma Akelius nelle scuole italiane durante gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25.
L'app Akelius. Akelius è un'app che rende l’apprendimento delle lingue un’esperienza divertente e interattiva. Adottata in 15 Paesi1 grazie alla collaborazione tra UNICEF e Fondazione Akelius, la piattaforma consente l’insegnamento di 12 lingue, tra cui l’italiano, offrendo lezioni, giochi ed esercizi di ascolto, lettura, scrittura e comprensione orale, adattandosi ai diversi livelli di competenza degli studenti e trasformando l’apprendimento in un’avventura coinvolgente e personalizzata.
In Italia, introdotta dall’UNICEF nel 2021, la piattaforma Akelius ha l’obiettivo di sostenere gli alunni Neo Arrivati in Italia (NAI) e, più in generale, quelli con background migratorio nell’apprendimento dell’italiano come seconda lingua (ITA L2), in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Akelius promuove così un approccio di apprendimento misto (blended learning), che integra strumenti digitali e metodologie tradizionali.
La sperimentazione nel nostro Paese è iniziata, in partenariato con AIPI, in due Istituti Comprensivi a Bologna e a Roma ed è poi stata estesa, grazie alla collaborazione con Fondazione ISMU ETS, ad altri 55 Istituti Comprensivi e 5 strutture ucraine in contesti extra-scolastici, anche in altre città italiane, coinvolgendo nel solo anno scolastico 2022-2023 oltre 1.000 studenti e 450 docenti.
Negli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025, il programma è stato implementato in 48 scuole e in tre organizzazioni ucraine già coinvolte, distribuite in nove province: Bologna, Cuneo, Frosinone, Milano, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Trieste e Venezia. Sette, dunque, le regioni coinvolte: Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.
In totale, dal 2021 ad oggi, il progetto Akelius ha raggiunto 978 docenti e 3.274 studenti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, favorendo l’acquisizione della lingua italiana e l’inclusione di alunni neoarrivati.
A partire dall’anno scolastico 2025/26, le attività del progetto UNICEF Akelius verranno aperte ad altri Istituti Comprensivi e altri/e insegnanti ed educatori interessati nella sperimentazione dell’applicazione Akelius per alunni tra i 6 e i 12 anni.
I numeri del rapporto. Nell’a.s. 2024/25 sono stati coinvolti 697 studenti tra i 6 e i 16 anni in 47 Istituti Comprensivi (71 scuole primarie e 43 secondarie di primo grado). Le scuole hanno ricevuto supporto tecnico e pedagogico tramite un servizio di Help Desk, visite di monitoraggio e formazione per 239 docenti, attraverso percorsi accreditati sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A., con focus su blended learning, progettazione didattica e lesson plan. La formazione ha favorito la sperimentazione di nuove attività e il confronto tra insegnanti, creando spazi di collaborazione e crescita professionale. Le Comunità di Pratica hanno svolto un ruolo importante nel promuovere il confronto e la diffusione di buone pratiche, come la creazione di archivi condivisi, la presentazione dell’app Akelius nei Collegi docenti e l'integrazione della piattaforma come strumento nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF). Per quanto riguarda gli studenti, con l'app Akelius sono state svolte 321 attività didattiche, con una media di oltre 16 ore ciascuno.
Il 78% degli studenti impara l'italiano. Dalla valutazione di 385 studenti emergono progressi significativi: oltre il 78% ha raggiunto o superato gli obiettivi di apprendimento previsti, con risultati particolarmente positivi nei livelli più bassi del QCER. In alcuni casi, studenti partiti da livelli molto iniziali (PreA1) hanno conseguito avanzamenti superiori alle aspettative.
I docenti confermano l’alto grado di motivazione degli studenti nell’uso della piattaforma, superiore rispetto ai materiali cartacei tradizionali. L’uso in modalità blended learning ha favorito l’interazione peer-to-peer e lo sviluppo delle competenze digitali, oltre al miglioramento linguistico.
Il rapporto evidenzia, tuttavia, anche alcune criticità: il turnover degli insegnanti, la difficoltà di integrare l’app nella programmazione scolastica ordinaria e la necessità di consolidare la formazione. Per questo motivo le Comunità di Pratica propongono strategie volte a garantire continuità, condivisione di materiali e sostenibilità del programma.
Il Report L’app Akelius e il Blended Learning: strategie per l’insegnamento dell’italiano L2 a scuola è disponibile anche su www.ismu.org.
Webinar di presentazione
L’app Akelius e il Blended Learning: strategie per l’insegnamento dell’italiano L2 a scuola
9 ottobre 2025 Ore 17.00-18.15
Iscrizioni webinar "L’app Akelius e il Blended Learning" - 9.10.2025 - Fondazione ISMU