HomeRicerca NewsRegime sanzionatorio a carico di datori di lavoro che assumono lavoratori stranieri irregolari



04 marzo 2019

Regime sanzionatorio a carico di datori di lavoro che assumono lavoratori stranieri irregolari


DM del 22 Dicembre 2018

Decreto del Ministro dell’interno 22 dicembre 2018 

 

Il decreto 22 dicembre 2018, n. 151, è stato pubblicato lo scorso 15  febbraio in Gazzetta Ufficiale e introduce il regolamento di attuazione  della direttiva 2009/52/CE riguardante norme minime relative a sanzioni e  a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impegnano  cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Il decreto, entrato in vigore il 2 marzo,  prevede una multa salatissima,  1.398 euro di sanzione accessoria per l'imprenditore, una cifra  equivalente al costo medio del rimpatrio "per ogni lavoratore straniero  assunto illegalmente".

"Il costo medio del rimpatrio - si legge nel decreto appena pubblicato -  è aumentato nella misura del 30% in ragione all'incidenza degli oneri  economici connessi ai servizi di accompagnamento e scorta, con  arrotondamento dell'unità di euro, per eccesso o per difetto, a seconda  che le cifre decimali del calcolo siano superiori o inferiori a 50. 2.  Al costo medio del rimpatrio, calcolato secondo i criteri di cui al  comma 1, si applica la variazione media, relativa all'anno precedente,  dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati  (FOI) al netto dei tabacchi, elaborata dall'Istituto nazionale di  statistica".
Viene ancora specificato che "Le sanzioni inflitte in caso di  violazioni del divieto di cui all'articolo 3 includono: a) sanzioni  finanziarie che aumentano a seconda del numero di cittadini di paesi  terzi assunti illegalmente; e b) pagamento dei costi di rimpatrio dei  cittadini di paesi terzi assunti illegalmente, nei casi in cui siano  effettuate procedure di rimpatrio. Gli Stati membri possono invece  decidere che le sanzioni finanziarie di cui alla lettera a) riflettano  almeno i costi medi di rimpatrio. 3. Gli Stati membri possono prevedere  sanzioni finanziarie ridotte nei casi in cui il datore di lavoro sia una  persona fisica che impiega a fini privati un cittadino di un paese  terzo il cui soggiorno è irregolare e non sussistano condizioni  lavorative di particolare sfruttamento".

 

 

 

 

         

Documenti correlati




Guarda anche
Approfondimenti