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I diritti fondamentali: l'Unione Europea


Il riconoscimento e la tutela dei Diritti Umani degli individui rivestono un’importanza centrale nel contesto dell'Unione Europea (UE). Tale importanza è riconosciuta in primo luogo dal preambolo del Trattato sull’Unione Europea dove si identificano quali ispiratrici le “eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza e dello Stato di diritto” e si conferma l’attaccamento dell’Unione “ai principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché dello Stato di diritto”.
L’articolo 2 dello stesso Trattato ribadisce tale legame: “l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”.

Tali norme impongo ai Paesi Membri dell’Unione Europea il rispetto dei diritti fondamentali. Questo vincolo si estende anche ai Paesi terzi nel dialogo con l’Unione Europea. A questo proposito, l’articolo 3 del Trattato sull’Unione Europea sancisce che “nelle relazioni con il resto del mondo l'Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce […] alla tutela dei diritti umani in particolare dei diritti del minore, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite”. Di conseguenza, in tutti gli accordi commerciali o di collaborazione con i Paesi terzi, l’Unione impone l’inserimento di una clausola specifica che identifica i diritti umani quali principio essenziale delle relazioni tra le parti. Attualmente esistono più di 120 accordi di questo tipo. L'Unione europea ha imposto sanzioni per violazione dei diritti umani a una serie di paesi, tra cui la Bielorussia e l'Iran.

L'Unione Europea, inoltre, oltre ad avere adottato la Carta dei diritti fondamentali, aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali adottata dal Consiglio d’Europa.

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea – divenuta giuridicamente vincolante per le istituzioni dell'UE e gli Stati membri con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009 – sancisce nel diritto dell'Unione un'ampia gamma di diritti fondamentali di cui godono i cittadini e i residenti dell'UE.
La Carta, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati, dichiara, in 54 articoli i diritti, le libertà ed i principi inviolabili, di cui contribuisce al mantenimento e allo sviluppo. Articolata in sei Capi, la Carta sancisce i principi in materia di: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia.

Il sito Charterpedia gestito dalla Agenzia dell'Unione Europea per i diritti Fondamentali (FRA), fornisce informazioni sul vasto quadro relativo ai diritti fondamentali e comprende, articolo per articolo, il testo integrale della Carta, nonché spiegazioni di natura giuridica degli articoli della Carta, la giurisprudenza pertinente nazionale e dell'UE, e le pubblicazioni FRA sul tema.

Per approfondimenti:

L'agenzia dell'UE per i diritti fondamentali (FRA)

Nel 2007, con Regolamento del Consiglio del 15 febbraio 2007 è stata istituita l'Agenzia europea dei diritti fondamentali. L’Agenzia ha il compito di fornire, alle istituzioni europee e agli Stati Membri, assistenza e consulenza sui diritti fondamentali nell’attuazione del diritto comunitario, nonché supportare l’adozione delle misure e la definizione delle iniziative appropriate per garantire il rispetto dei valori dell’Unione.


I diritti fondamentali dei migranti nell'UE
Nel contesto della tutela dei Diritti Umani degli individui, una crescente attenzione è dedicata dall’Unione Europea al tema dei Diritti Umani dei migranti.
A questo proposito è in primo luogo importante sottolineare che il carattere di universalità dei Diritti Fondamentali fa sì che essi siano riconosciuti a ciascun individuo, a prescindere dalla propria cittadinanza e dal proprio status.
A questo proposito è importante richiamare l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che sancisce il principio di non discriminazione. Ai sensi dell’articolo 21, infatti, “è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale. Nell'ambito d'applicazione dei trattati e fatte salve disposizioni specifiche in essi contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.

La particolare condizione dei migranti, inoltre, richiede talvolta un’attenzione particolare per garantire l’effettivo godimento dei diritti fondamentali.
Muovendo da tale considerazione, nella Risoluzione del 12 dicembre 2012, il Parlamento Europeo ha sottolineato che il compito della Commissione non dovrebbe limitarsi ad “informare i cittadini dei loro diritti che discendono dalla Carta “ ma dovrebbe essere anche quello di istituire “reti informali […] a livello nazionale e regionale per fornire assistenza e consulenza alle persone i cui diritti rischiano di essere violati (tra cui migranti, richiedenti asilo, persone vulnerabili)”. Alla protezione dei diritti fondamentali di migranti e rifugiati, il Parlamento Europeo dedica inoltre una particolare sezione della Risoluzione. Esso invita gli Stati Membri a definire procedure rispettose della normativa sui Diritti Umani con riferimento alle richieste di asilo, all’uso della detenzione, allo sfruttamento lavorativo, all’assistenza sanitaria e alla tratta degli esseri umani. Particolare attenzione è dedicata inoltre alla tutela dei diritti fondamentali delle donne migranti e dei minori.
Alla situazione dei diritti fondamentali dei migranti irregolarmente presenti nel territorio degli Stati membri dell’UE, la FRA ha pubblicato nel 2011 uno studio comparato, le cui conclusioni sono confluite in un documento indirizzato soprattutto alle forze dell’ordine, contenente indicazioni sui diritti fondamentali che devono essere garantiti nei casi in cui si procede all’arresto di un migrante trovato in posizione irregolare.


 

 

         





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