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16 giugno 2025

Caporalato, pubblicata l’indagine nazionale condotta da Anci e Cittalia


Nell’ambito del progetto InCaS finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

È on line l’indagine nazionale condotta da ANCI e dalla sua fondazione CITTALIA, per conoscere l’impegno degli enti locali nella costruzione e realizzazione di “Servizi e strumenti di governance dei Comuni per sostenere le vittime di sfruttamento lavorativo”.

L’indagine è stata realizzata nell’ambito del progetto InCaS – Piano d’Azione a supporto degli enti locali nell’ambito dei processi di Inclusione dei cittadini stranieri e degli interventi di Contrasto allo Sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione politiche migratorie, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Migratorie.

Si tratta della prima ricerca di carattere nazionale finalizzata a rilevare gli interventi locali di contrasto, prevenzione e sostegno alle vittime e/o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo attivati/realizzati dai Comuni sopra i 15mila abitanti. Ma ha anche rappresentato l’occasione per approfondire gli aspetti legati alla presenza alle forme di sfruttamento lavorativo nei territori coinvolti e nei diversi settori lavorativi (dalla ristorazione al turismo, dall’agricoltura alla cura della persona, dalla logistica al food delivery) e, al contempo, tracciare un quadro nazionale d’insieme.

La rilevazione, condotta tra maggio e luglio 2024, ha visto una grande partecipazione da parte degli Enti locali: difatti, su un universo di 737 Comuni, ben 603 (pari all’81,8%) hanno completato e rinviato il questionario. Nello specifico della tipologia di interventi, considerato il campione dei Comuni che hanno dichiarato di aver svolto azioni, risulta che il 49,2% di essi ha attivato o realizzato servizi specifici, il 46,6% strumenti di governance e il 72,9% progetti contro lo sfruttamento lavorativo.

Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, delegato Anci all’Immigrazione e Politiche per l’integrazione ha così commentato la pubblicazione dell’indagine: “I Comuni italiani svolgono una funzione essenziale nel contrastare un fenomeno che risulta diffuso in maniera pervasiva sul territorio nazionale, come confermato dal fatto che l’ampia maggioranza degli Enti locali rispondenti segnali la presenza di settori lavorativi ad alto rischio di sfruttamento lavorativo sul proprio territorio. Vedere e valorizzare l’apporto possibile dei Comuni nella lotta al caporalato è esattamente ciò che abbiamo voluto fare, trovando nel Ministero del Lavoro e delle politiche sociali la consapevolezza che l’impresa è ardua e complessa e non può dunque fare a meno del contributo di nessuno. Di questa visione e lungimiranza, non possiamo che ringraziarlo”.

Il Rapporto di ricerca si conclude con una parte dedicata alla disamina dei provvedimenti normativi più rilevanti varati dalle Amministrazioni regionali per contrastare il lavoro irregolare e il caporalato. L’attenzione è stata poi focalizzata, per ciascun contesto regionale, ai principali interventi attualmente in corso di realizzazione a livello locale da parte dei Comuni, così come risultano dall’elaborazione qualitativa delle informazioni raccolte nell’ambito della rilevazione InCas e integrate da una specifica ricerca desk.

Leggi la notizia sul sito di ANCI

Per saperne di più sul progetto InCaS, vedi qui

 

 

         



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