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16 settembre 2025

Poli Sociali Integrati in Calabria: presidi di comunità per l’inclusione e la dignità


Attività centrali nell’ambito del programma quinquennale Su.Pr.Eme.2

I Poli Sociali Integrati rappresentano un’infrastruttura strategica del sistema di welfare territoriale, concepita per garantire l’accesso ai diritti fondamentali, promuovere l’inclusione sociale e contrastare fenomeni di marginalità ed esclusione. Centrali nell’ambito del programma Su.Pr.Eme.2, il piano straordinario quinquennale per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo dei cittadini stranieri di Paesi terzi nelle cinque regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata) e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 2021–2027) e dal PN Inclusione e lotta alla povertà FSE+ 2021-2027, i Poli Sociali Integrati si configurano come presidi stabili e riconoscibili, capaci di offrire risposte integrate ai bisogni dei cittadini, in particolare dei lavoratori migranti impiegati nei settori agricoli delle Piane di Gioia Tauro e di Sibari.

Luoghi di prossimità e di fiducia Nei Poli Sociali la prossimità si traduce in servizi concreti: sportelli di ascolto, mediazione culturale, accompagnamento legale e sanitario, corsi di lingua italiana, supporto all’abitare e al lavoro. Non semplici centri di assistenza, ma spazi di fiducia dove la fragilità incontra soluzioni, percorsi di autonomia e opportunità di crescita personale e comunitaria.

Cosa fanno i Poli Sociali nel concreto Nei diversi presidi attivi a Taurianova, Rosarno, San Ferdinando, Corigliano Rossano e Cassano allo Ionio, gli operatori svolgono un lavoro quotidiano che risponde a bisogni immediati e costruisce percorsi di lungo periodo. Le attività principali riguardano:

  • Accesso ai diritti e ai servizi pubblici: supporto nelle iscrizioni anagrafiche, residenza, sistema sanitario e servizi sociali comunali.
  • Mediazione linguistica e culturale: superamento delle barriere comunicative e promozione del dialogo con istituzioni e comunità.
  • Consulenza legale e orientamento lavorativo: assistenza su permessi di soggiorno, protezione internazionale, ricongiungimenti familiari, tirocini e inserimenti lavorativi.
  • Formazione e lingua italiana: corsi di italiano e moduli di educazione civica, fondamentali per l’integrazione.
  • Outreach e prossimità: presenza diretta nelle tendopoli e nelle campagne agricole, con assistenza sanitaria, mediazione e ascolto dei bisogni dei lavoratori stagionali.
  • Sostegno all’abitare inclusivo: gestione di spazi comuni, housing first, manutenzione di alloggi e accompagnamento alla convivenza abitativa.
  • Servizi di mobilità sociale: trasporti sicuri e organizzati da e verso i luoghi di lavoro, per ridurre i rischi di sfruttamento e garantire dignità.

Un impatto tangibile sul territorio I dati raccolti nei primi mesi di attività confermano l’impatto positivo dei Poli Sociali: nell’ultimo trimestre oltre 200 cittadini di Paesi Terzi hanno beneficiato dei servizi offerti, con centinaia di colloqui individuali, iscrizioni a corsi di lingua, accompagnamenti sanitari e legali. La creazione di presidi sanitari fissi, la digitalizzazione dei servizi e la crescente fiducia degli utenti testimoniano come i Poli stiano diventando punti di riferimento riconosciuti e affidabili.

Una rete che fa comunità Il valore dei Poli Sociali non risiede soltanto nei servizi erogati, ma nella capacità di fare rete: con Comuni, uffici anagrafe, servizi sanitari, servizi per l’impiego, organizzazioni del terzo settore e associazioni di migranti. È in questa collaborazione costante che i Poli sociali integrati trovano la loro forza, trasformandosi in veri laboratori di inclusione sociale e di legalità, capaci di restituire dignità a chi vive condizioni di fragilità e di rafforzare la coesione delle comunità locali.

Fonte: Programma Su.pr.eme. 2

 

 

         



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